giovedì 8 febbraio 2024

L'ARCIDIACONATO DEL CADORE - PETIZIONE CONTRO ABOLIZIONE

ARCIDIACONATO DEL CADORE

PREMESSA STORICA

 
(dalla voce ARCIDIACONATO dell'Archivio Ladino Cadorino Venas) 


    [da Wikipedia] "L'Arcidiaconato fu istituito dal Patriarcato di Aquileia, di cui il Cadore fece parte dalle origini fino alla soppressione, avvenuta nel 1751 con bolla Iniuncta nobis di papa Benedetto XIV. Un documento del Partriarcato datato 1247 e relativo al pagamento di tasse patriarcali, conservato presso la Biblioteca Storica Cadorina di Vigo di Cadore, annota come la Pieve di Santa Maria risultasse già sede arcidiaconale ed è quindi plausibile ritenere che la sua istituzione fosse precedente.

    Nell'organizzazione pastorale della vasta diocesi di Aquileia gli arcidiaconati avevano la funzione di controllo delle pievi del proprio territorio e di amministrare la giustizia, in prima istanza, di cause matrimoniali e di provvedimenti verso il clero. L'arcidiacono veniva scelto tra il clero cadorino e la Magnifica Comunità di Cadore esercitava il diritto di giuspatronato alla nomina.

    Con la soppressione del Patriarcato di Aquileia nel 1751 l'Arcidiaconato del Cadore divenne parte della nuova Arcidiocesi di Udine, nel 1846 fu però da questa staccato ed aggregato alla Diocesi di Belluno con la bolla Universalis Ecclesiae regimen di papa Gregorio XVI.

    L'istituzione arcidiaconale venne tuttavia conservata anche nella nuova Diocesi, così come la scelta dell'arcidiacono esclusivamente fra il clero locale cadorino con le relative prerogative, codificate nel 1941 in un accordo fra Magnifica Comunità ed il vescovo di Belluno Giosuè Cattarossi (decreto 604 del 16.08.1941).

    L'arcidiacono, ancora attualmente, è membro di diritto del Consiglio Generale della Magnifica Comunità di Cadore. L'elenco degli arcidiaconi annota una successione ininterrotta di 60 nomi a partire dal XII secolo. Con la riorganizzazione delle parrocchie della diocesi di Belluno-Feltre in sei "convergenze foraniali", avvenuta nel 2018, l'Arcidiacono non esercita più le funzioni di vicario foraneo nel territorio cadorino. 

   All'arcidiacono del Cadore pro tempore compete il titolo di Protonotario apostolico soprannumerario.

    A seguito della soppressione del Circondario di Pieve di Cadore nel 1927, la Magnifica Comunità e l'Arcidiaconato del Cadore rimangono le uniche istituzioni che siano espressione dell'intero territorio cadorino."

   Pubblico la pagina degli Arcidiaconi del Cadore quale risulta dal sito

http://www.arcidiaconatodelcadore.it/Bollettini/arcidiaconi.pdf

 

Elenco Arcidiaconi del Cadore dalla fondazione ad oggi

 

 Aggiungo i dati mancanti:

Renzo Marinello             (1993-2012)

Diego Soravia                 (2012-in carica)

Mappa delle sei convergenze foraniali della Diocesi di Belluno-Feltre [da Wikipedia]

Mappa delle nuove Convergenze Foraniali della Diocesi di Belluno-Feltre

   [sempre da Wikipedia] "La convergenza foraniale di Ampezzo-Cadore-Comelico comprende le parrocchie dei comuni di Auronzo di Cadore, Borca di Cadore, Calalzo di Cadore, Cibiana di Cadore, Comelico Superiore, Cortina d'Ampezzo, Danta di Cadore, Domegge di Cadore, Lorenzago di Cadore, Lozzo di Cadore, Ospitale di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve di Cadore, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore, San Vito di Cadore, Santo Stefano di Cadore, Valle di Cadore, Vigo di Cadore e Vodo di Cadore. Deriva dall'unione della forania di Pieve di Cadore con il decanato di Cortina d'Ampezzo e la forania del Comelico. Include gran parte del territorio dell'arcidiaconato del Cadore. La popolazione del territorio ammonta a 36.079 unità."


SITUAZIONE ATTUALE

   (Lettera consegnata da Franco Regalia e Maria Antonia Ciotti alla BSC)

Consegniamo alla Biblioteca Storica Cadorina di Vigo di Cadore la copia della lettera (vedi sotto) inviata al vescovo Renato in data 24 agosto 2020 perché rimanga traccia nella memoria storica.

La lettera accompagnava la petizione recapitata in vescovado  e firmata da 544 cadorini per chiedere al vescovo diocesano l’opportunità di riassegnare all’Arcidiaconato del Cadore (istituzione ante 1247) e all’arcidiacono pro tempore le prerogative foraniali, da lui stesso rese inoperanti. Funzioni svolte da tempo immemorabile dalla sede arcidiaconale e consolidate da un atto giuridico (patto, concordato) sotto forma di decreto vescovile del vescovo Giosuè Cattarossi, redatto il 16 agosto 1941, in accordo tra le parti a seguito della corrispondenza intercorsa e degli atti ufficiali della Diocesi di Belluno e della Magnifica Comunità di Cadore. Quest'ultima aveva rinunciato al giuspatronato e ad altro. Tutto ciò avvenuto con il beneplacito della Santa Sede e il nulla osta del Ministero degli Interni di allora.

Decreto Cattarossi

Copia decreto vescovo Giosuè Cattarossi su Arcidiaconato del Cadore

   L’appello è stato ignorato; avvolto nell’impenetrabile muro del silenzio. Eppure ci sarebbero ragioni storiche e giuridiche ben più serie della ipotizzati “strumentalizzazione delle tradizioni”.

   D’altro canto non siamo dei giuristi ma, in ordine alla sbrigativa procedura di liquidazione delle prerogative arcidiaconali da parte diocesana, ci sembra che le decisioni del vescovo Renato prese nei confronti dell’Arcidiaconato del Cadore e dell’arcidiacono, con la nomina del vicario foraneo nella persona del decano di Cortina, non siano in linea con gli impegni assunti dalla Diocesi nel 1941 con la Magnifica Comunità di Cadore, impegni mai modificati o annullati col concorso delle parti, quindi ancora operanti in tutta la loro efficacia.

                                                                                        

N.B. La benemerita Biblioteca Storica Cadorina conserva, tra gli altri, numerosi documenti relativi all’Arcidiaconato del Cadore e alla sua plurisecolare storia, e gli atti in copia dei documenti succitati. Consultabili per chi volesse farsi una corretta e approfondita opinione.

 

[Testo che accompagnava le 544 firme e a cui il vescovo non ha mai dato risposta.] 

 

""""""

 

 A Sua Eccellenza Reverendissima
 
Monsignor Renato Marangoni
 
Vescovo della Chiesa di Belluno-Feltre
 
 
 
Eccellenza, siamo venuti a conoscenza della nuova organizzazione pastorale della nostra Diocesi e vogliamo, con la presente, presentarLe le nostre osservazioni di fedeli cadorini.
 
Siamo dell'opinione che un vicariato in più, nella persona dell'ARClDlACONO DEL CADORE, non pregiudichi il percorso di riforma.
 
Sarebbe, per la parte alta della Diocesi, una soluzione di continuità con la plurisecolare storia e tradizione religiosa del nostro territorio e rispettosa della fede dei nostri padri.
 
Fiduciosi in una sua risposta positiva, La salutiamo con filiale stima e affetto.
 
 
 
Pieve di Cadore, 24 agosto 2020
 

""""""""


3 febbraio 2021

                                                                           

Franco Regalia          Maria Antonia Ciotti

 

__________________________________________________

 

Venas di Cadore, 9 febbraio 2024

 

Giancarlo Soravia




P.S.

In questo Post del 2018 avevo ancora parlato dell'Arcidiacono del Cadore:


https://gcarlosoravia.blogspot.com/2018/01/l-del-cadore-detiene-il-titolo.html








PALESTINESI COME PELLEROSSA

Nel lontano 2006 avevo inviato al “Corriere della Sera” un mio scritto dove paragonavo la situazione dei palestinesi a quella dei pellerossa...